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Adozione in coppia, per i mici è la scelta migliore

Il gatto domestico è da sempre descritto come animale solitario che mal si adatta alla compagnia dei suoi simili e che concede qualche carezza ai propri umani solamente in cambio di cibo.

In realtà, la struttura sociale del gatto è molto più complessa di quanto si pensi. Inoltre, la sua nomea di opportunista e ruffiano trae origine da una lettura sbagliata dei suoi comportamenti e da un’errata interpretazione del suo modo di comunicare.

Tutti gli animali soffrono di solitudine

Data la sua fama di solitario incallito, il gatto prende spesso il posto del cane in quelle famiglie che trascorrono molto tempo fuori casa. Si pensa infatti che il piccolo felino non soffra mai di solitudine e si accontenti di avere una bella scorta di croccantini e un cuscino caldo su cui dormire.

Chiunque condivida la vita con un gatto sa bene quanto questi amino trascorrere del tempo da soli e soprattutto, quanto sia impossibile imporgli la propria compagnia. Ciò nonostante, ogni gatto ama condividere del tempo con gli umani.

Il gatto ha una personalità dalle mille sfaccettature e ciò si rispecchia anche nel rapporto con il proprietario: a volte ci considera come una mamma premurosa a cui chiedere conforto e aiuto, altre volte siamo il suo compagno di giochi ed infine possiamo diventare anche la sua preda.

Appare quindi evidente che la solitudine imposta per molte ore al giorno diventi insopportabile anche per il micio più schivo e introverso.

La problematica più diffusa tra i gatti di casa è sicuramente rappresentata dalla noia. I gatti sono animali molto attivi e curiosi, purtroppo però spesso vivono in un ambiente monotono e poco stimolante. Inoltre l’impossibilità di interagire per buona parte della giornata con un altro individuo, sia esso felino o umano, aggrava notevolmente questa condizione. Non è raro che i gatti da appartamento soffrono di noia cronica, che se trascurata può diventare una vera e propria patologia trasformandosi in stress, ansia e attacchi di panico.

Alcuni gatti trovano così conforto nel cibo: un’assunzione eccessiva di calorie, unita alla mancata possibilità di esprimere le proprie doti acrobatiche, portano inevitabilmente all’obesità.

È quindi molto importante quando si decide di adottare un micio valutare l’ammontare di ore giornaliere che trascorrerà da solo.

Perché non optare quindi per una coppia di cuccioli?

L’organizzazione sociale

Il gatto può essere definito come un animale socialmente selettivo o relazionale facoltativo. Ciò significa che non necessita di un gruppo coeso né per procacciarsi del cibo, in natura infatti è un cacciatore solitario, né per difendere il proprio territorio.

I gatti però possono condividere serenamente gli spazi e intrecciare stretti rapporti di amicizia con i propri simili.

Meglio adottare una coppia

L’inserimento di un secondo gatto con un micio adulto può diventare complicato, soprattutto se il micio di casa è un po’ avanti negli anni ed è abituato ad essere il principe indiscusso della dimora. In questi casi, l’inserimento va gestito con numerose accortezze e nonostante tutto non è detto che dia esito positivo.

Se invece non avete altri felini in casa, la scelta migliore è sicuramente quella di adottare una coppia di gattini, ancor meglio se provenienti dalla stessa cucciolata.

In questo modo i due cuccioli avranno la possibilità di tenersi compagnia durante la vostra assenza (in ogni caso non è consigliabile lasciarli molte ore da soli quando sono piccoli) e di confrontarsi con un conspecifico.

L’interazione con un altro gatto è fondamentale per poter esprimere completamente il repertorio di comportamenti tipici della specie. Potranno giocare alla lotta e simulare delle battute di caccia, impareranno a dosare l’intensità dei morsi e dei graffi e avranno sempre un compagno con cui dormire e farsi le coccole.

Avere due gatti non significa dimezzare le attenzioni che avranno nei vostri confronti, al contrario, un gatto equilibrato è più ben disposto ad avere interazioni con i propri umani.

Per garantire una pacifica e piacevole convivenza tra due mici bisogna però rispettare delle regole fondamentali.

L’organizzazione degli spazi e delle risorse

Per poter condividere il territorio con un altro gatto è assolutamente necessario che le risorse siano sufficienti per tutti.

Per un micio le risorse chiave sono: cibo, acqua, cassette igieniche e rifugi. Il prerequisito indispensabile per una buona convivenza felina è quindi distribuire queste risorse in vari punti della casa avendo l’accortezza di non accostare mai il cibo con il luogo per i bisogni e meglio ancora, dividere anche il punto di abbeveramento da quello del pasto.

Tutte queste risorse dovranno essere presenti nella quantità di una a testa più una; ciò significa che per due gatti, dovranno esserci tre ciotole per il cibo, tre cassette igieniche, ecc.

Assicuratevi anche di rendere la casa un ambiente confortevole e stimolante per i vostri felini creando camminamenti sospesi, posizionando tiragraffi a più piani in punti strategici della casa e scatole e giochi a non finire.

Anche le attenzioni del proprio umano sono da considerare risorse chiave. Fate quindi in modo di dedicare il vostro tempo ad entrambi i mici senza però forzarli nelle interazioni. Ritagliatevi sempre un momento della giornata, possibilmente verso sera quando i mici sono più attivi, per giocare con loro. Non importa quanti giochini e pupazzetti si possiedono, a lungo andare il gioco in solitaria stufa.

Sterilizzazione

Oltre che per una questione di benessere del micio, per garantire una serena convivenza tra più individui è fondamentale la sterilizzazione.

Nel caso di una coppia eterogenea si eviteranno cucciolate indesiderate, mentre per due maschi si risparmieranno marcature di urina per tutta la casa e scontri fisici.

Due gatti sono meglio di uno!

Avere due gatti che si aggirano per casa è una fonte di intrattenimento infinita anche per noi umani.

È possibile trascorrere intere serate osservando due gatti che giocano, senza mai annoiarsi.

Fare un’adozione in coppia renderà più felici tutti quanti, mici e umani!

 

ELISABETTA PENNA

Sono etologa e naturalista. Esperta di animali selvatici e domestici, appassionata di ornitologia e grande amante dei gatti. Ho fatto ricerca sull’avifauna locale e le capacità cognitive dei pappagalli e sono consulente di comportamento felino presso un hotel per gatti.