Area cani: sì o no?
In ambiente urbano è ormai sempre più diffusa la presenza di spazi dedicati ai nostri fedeli amici a quattro zampe: le aree cani.
Queste aree verdi recintate ci vengono proposte come luoghi idilliaci in cui il nostro cane può trascorrere il momento della passeggiata in libertà e sicurezza.
Una questione di punti di vista
Dal punto di vista del proprietario è prima di tutto una comodità. Visto l’elevato numero di questi luoghi ricreativi, è molto probabile trovarne una, più o meno, vicino a casa. Ciò permetterà di trascorrere più tempo insieme a Fido in un posto a lui dedicato.
In secondo luogo, l’area cani è sinonimo di sicurezza. Il cane è libero di correre e giocare, può annusare ed esplorare in libertà, senza il rischio di allontanarsi troppo e perdersi.
Altro grande vantaggio: la socializzazione. L’area cani è nell’immaginario comune sinonimo di interazioni tra cani, amicizia e comunicazione.
Ma i cani cosa ne pensano?
Il primo passo per una gestione corretta e un rapporto sereno con il proprio cane è chiedersi: “Cosa piace a Fido? Cosa gli permette di esprimersi e cosa lo rende veramente appagato?”
Non è facile trovare una risposta a queste domande, ed inoltre, le risposte variano da individuo a individuo perché i cani, proprio come noi, hanno diversi caratteri, predisposizioni e motivazioni.
Alcuni capisaldi però sono in comune per tutti: fiducia reciproca, libertà di esprimersi ed essere sé stessi e possibilità di muoversi senza costrizioni e vincoli fisici e mentali.
I cani sono animali plasmati per andare incontro alle esigenze dell’uomo e, per questa ragione, cercheranno sempre di compiacerci ed assecondarci. Ciò non vuol dire, però, che di questo siano pienamente felici.
La grande responsabilità del proprietario è quella di cercare di raggiungere questa felicità, a volte, mettendo da parte le proprie esigenze. Quando i compromessi diventeranno semplicemente scelte fatte per il bene del vostro fedele compagno di vita, sarete sulla strada giusta.
A questo punto è necessario guardare le cose dal punto di vista del nostro cane e provare a dare una risposta immedesimandosi in lui.
Comodità o scorciatoia?
Quando è ora della passeggiata quotidiana risulterà sicuramente più semplice raggiungere in pochi minuti a piedi l’area cani vicino a casa piuttosto che caricare il cane in macchina per arrivare fino ed un campo aperto e isolato.
La routine di tutti i giorni spesso sembra correre più veloce del tempo a disposizione, così una volta arrivati in area cani si può approfittare del momento per rispondere alle ultime mail della giornata e fare quella telefonata rimandata troppo spesso. Fido nel frattempo potrà sfogarsi in autonomia e fare “cose da cani”.
Il tempo che si dedica al cane deve essere un momento di condivisione e interesse reciproco in cui cane e proprietario provano piacere a trascorrere momenti sereni in compagnia, non ci si può quindi disinteressare l’uno dell’altro.
In uno scenario apparentemente migliore il proprietario avrà portato un gioco da lanciare o una corda da tirare, ripetendo queste attività per tutta la permanenza in area cani, pensando così di far sfogare e divertire il proprio animale. Spesso queste modalità di gioco possono trasformarsi in ossessioni che creano fissità comportamentali. In presenza di altri cani rischiano anche di sfociare in aggressività.
Prendersi cura del proprio amico a quattro zampe significa anche fare il sacrificio di fare lunghi spostamenti in auto per cercare un luogo più adatto alle sue esigenze. L’esperienza di potersi muovere senza guinzaglio in un luogo aperto e pieno di stimoli ha un valore infinitamente maggiore rispetto alla costrizione provata in un area recintata.
Sarà quindi più appagante trascorrere meno tempo in un luogo stimolante rispetto a prolungare la permanenza in un posto che è però fonte di disagio.
Libertà o confinamento?
Le aree cani sono spesso troppo piccole per il numero di cani che le frequentano, per cui si può andare incontro a sovraffollamento con il rischio di creare situazioni spiacevoli.
Per quanto possa essere estesa l’area non sarà mai come uno spazio aperto; in questi luoghi, infatti, i cani non riescono a prendersi gli spazi necessari per comunicare adeguatamente con i propri simili.
Se proprio non possiamo fare a meno di un giretto saltuario in area cani, cerchiamo di essere gli unici occupanti e inventiamoci un’attività da svolgere insieme in quel contesto.
Socializzazione o forzatura?
Spesso si pensa che mettendo in contatto due o più cani automaticamente socializzeranno. Il cane è un animale sociale per sua natura, ma ciò non significa che ogni cane che incontra può diventare un amico. Inoltre spazi ridotti, inadeguati e sovraffollati non facilitano sicuramente le cose.
Bisogna poi tenere ben presente che le forzature all’interazione non sono mai positive. è evidente che se confiniamo più cani in uno spazio delimitato, questi dovranno per forza di cose avere a che fare con gli altri.
Traslando l’esperienza in chiave umana possiamo immaginare di essere costretti a restare in una stanza piena di persone tutte strette le une alle altre. Non è detto che ci staranno tutti antipatici, ma la situazione non ci permette di interagire in modo corretto nemmeno con le persone per cui si prova interesse.
Spesso esponendo il cane in maniera forzata alla presenza dei suoi simili si ottiene l’effetto contrario a quello desiderato: il cane chiuderà ogni interazione con i conspecifici. A seconda poi del carattere dell’individuo, esternerà questo disagio nei confronti degli altri con diverse declinazioni. Spesso ci si accorge del problema solamente quando il cane manifesta il suo malessere in maniera aggressiva, ma purtroppo ci sono tante altre espressioni che passano inosservate ad occhi inesperti. Interazione non è quindi sinonimo di benessere.
Le relazioni con altri cani sono assolutamente positive per il nostro beniamino, ma vanno gestite con cognizione: senza guinzaglio, in aree aperte e ampie in cui ognuno può liberamente decidere di allontanarsi per interrompere un’interazione indesiderata.
La vera libertà
Per raggiungere la vera libertà probabilmente ci vorrà tempo, fatica e tanti sforzi da parte di entrambe le parti, ma ne varrà sicuramente la pena. Sul piatto della bilancia pesa molto di più la qualità del tempo trascorso insieme piuttosto che la quantità, bisogna solamente dare il giusto valore alle esperienze.
Chiedere il supporto di esperti del comportamento o educatori è sicuramente la via più sicura da intraprendere.
Per essere liberi ci deve essere la capacità di fidarsi e affidarsi all’altro, il coraggio di tagliare il cordone ombelicale che ci unisce e non ci permette di prenderci i nostri spazi, ma soprattutto la costanza di farlo ogni giorno insieme.
Sganciare quel moschettone sarà una liberazione per entrambi.
ELISABETTA PENNA
Sono etologa e naturalista. Esperta di animali selvatici e domestici, appassionata di ornitologia e grande amante dei gatti. Ho fatto ricerca sull’avifauna locale e le capacità cognitive dei pappagalli e sono consulente di comportamento felino presso un hotel per gatti.