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Perché il gatto fa le fusa?

Sebbene tutti sappiano con certezza cosa sono le fusa del gatto, non è ancora perfettamente chiaro quale sia il meccanismo fisiologico della loro emissione.

Le fusa sono vibrazioni che si originano nella zona della laringe, queste possono essere emesse sia durante l’inspirazione che durante l’espirazione e producono suoni ritmici a bassa frequenza. Non è ancora chiaro però se vengano prodotte dalla vibrazione dalle corde vocali, da membrane specifiche o dell’osso ioide.

Ma come mai il gatto fa le fusa?

Mamma gatta e i suoi cuccioli

Le fusa hanno un ruolo fondamentale nei primi stadi di vita dei gattini, infatti mamma gatta è solita emettere questi suoni durante l’allattamento e il grooming.

Attraverso queste vibrazioni la mamma comunica una sensazione di benessere che rassicura la prole. In risposta, i cuccioli fanno a loro volta le fusa mentre stimolano la fuoriuscita del latte con il classico massaggio definito “fare la pasta” o “impastare”.

I gatti adulti ripropongono spesso lo stesso tipo di comportamento con i loro umani. Non è raro infatti che, durante una situazione di tranquillità e relax, il gatto salga sulle gambe del proprietario ed incominci ad impastare e fare ronron a più non posso. Per il micio è una sorta di regressione ad uno stadio infantile, in quel momento infatti considera il proprietario come mamma gatta.

Un momento di benessere

Nella maggior parte dei casi quando un micio fa le fusa si trova in uno stato di benessere.

Durante le coccole

Spesso i gatti emettono le fusa quando vengono accarezzati in modo appropriato. Il corpo del gatto infatti è estremamente sensibile, grazie anche ai peli tattili che sono distribuiti nel suo mantello. Il contatto con la nostra mano può quindi creare piacere ma, alla lunga, anche fastidio. Le carezze non devono mai essere troppo insistenti o prolungarsi oltre la sua soglia di tolleranza.

Quando il micio trae piacere dalle coccole spesso emette fusa molto intense, accompagnate da un’espressione rilassata con gli occhi chiusi o semi chiusi e ricerca attivamente il contatto con la mano spostando la testa e offrendo i punti in cui preferisce essere toccato.

Il suono e le vibrazioni del corpo del gatto hanno inevitabilmente un effetto piacevole e rilassante anche sull’umano. Sebbene potremmo accarezzare il micio per tutta la giornata, dobbiamo però sforzarci di comprendere quando le nostre coccole diventano eccessive e infastidiscono il felino.

Non bisogna stupirsi quindi se, apparentemente da un momento all’altro, il micio da una zampata o un morso per interrompere quel contatto fattosi sgradevole.

Impariamo a leggere il suo linguaggio del corpo per evitare di creare situazioni sgradevoli e fastidiose; facciamo si che il momento delle coccole sia piacevole per tutti.

Come richiesta

I gatti utilizzano le fusa anche come richiesta di attenzioni o per sollecitare l’arrivo della pappa.

Può capitare infatti, quando si è particolarmente assorti davanti al computer o alla televisione, che il micio si senta trascurato. Quale modo migliore per richiamare l’attenzione del suo umano se non fare le fusa?

Un altro scenario molto comune è la sollecitazione insistente della pappa attraverso l’emissione di una grande quantità di fusa. Le fusa vengono emesse in concomitanza a vocalizzi di vario genere e strusciamenti del corpo sulle gambe dell’umano. Molti gatti poi continuano a fare le fusa fino a quando non hanno consumato tutta la loro pappa.

In segno di saluto

I gatti non emettono le fusa solamente in contesti di estrema rilassatezza, al contrario possono essere anche segno di eccitazione e felicità. Pensiamo ad esempio all’accoglienza che ci riserva il micio al rientro a casa o al nostro risveglio. L’intero corpo del gatto viene invaso delle vibrazioni: la coda dritta viene fatta tremare, le fusa raggiungono frequenze più alte e vengono accompagnate dai tipici trilli di saluto.

Con gli a-mici

Le fusa non vengono utilizzate solamente per comunicare con gli esseri umani, i gatti infatti fanno le fusa anche quando interagiscono con i propri simili.

Quando due gatti adulti hanno intrecciato uno stretto rapporto di amicizia utilizzano le fusa come segno di pacificazione durante i loro incontri. 

L’incontro tra due gatti prevede un preciso rituale di avvicinamento per accertarsi che entrambi siano ben disposti nell’interazione. In concerto a specifici vocalizzi utilizzati in segno di saluto e amicizia vengono emesse anche particolari fusa per comunicare con l’altro gatto. Una volta chiarite le reciproche intenzioni si passa poi al contatto dei nasi, delle teste e allo strusciamento dell’intero corpo l’uno sull’altro.

Anche durante il grooming reciproco i mici molto spesso fanno le fusa.

Un momento di malessere

Forse non tutti sanno che le fusa possono essere emesse anche quando il gatto non sta bene o è molto impaurito.

Può capitare ad esempio durante un tragitto in macchina o nella sala d’attesa di un veterinario di sentire il micio fare le fusa ad un volume basso e profondo. Non è raro che il gatto faccia le fusa anche quando si trova in uno stato di evidente malessere fisico o psicologico.

In questi stati di disagio il micio utilizza le fusa per cercare di calmarsi e abbassare i suoi livelli di stress. Le fusa emesse in queste circostanze hanno caratteristiche diverse rispetto a quelle prodotte in contesti di benessere: hanno frequenze più basse e vengono emesse ad un volume molto basso, proprio perché non hanno funzione comunicativa con un altro individuo.

Quando il micio fa le fusa si innesca un meccanismo fisiologico di rilascio di serotonina, conosciuta anche come ormone della felicità, che permette di abbassare il livello di stress dell’organismo e promuovere una sensazione di benessere. È emerso inoltre che le vibrazioni dell’intero corpo dell’animale durante la produzione delle fusa hanno un effetto terapeutico su lesioni, infiammazioni e fratture.

Osserviamo sempre attentamente il comportamento dei nostri mici per accertarci delle loro condizioni di salute.

 

ELISABETTA PENNA

Sono etologa e naturalista. Esperta di animali selvatici e domestici, appassionata di ornitologia e grande amante dei gatti. Ho fatto ricerca sull’avifauna locale e le capacità cognitive dei pappagalli e sono consulente di comportamento felino presso un hotel per gatti.